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Ermal Meta: una riflessione sull'autosabotaggio ed il percorso di guarigione

 

Ermal Meta apre il suo cuore sulla sua battaglia personale con l'autosabotaggio e l'importanza della terapia nel suo percorso di guarigione. Il cantautore, 43 anni, si prepara al lancio del suo nuovo album "Buona Fortuna", condividendo al contempo la gioia dell'attesa per la sua prima figlia, Fortuna, con la compagna.

Meta spiega che il disco è stato concepito come un regalo per sua figlia, un modo per raccontarle il suo punto di vista sul mondo mentre la aspettava. Il tema della fortuna permea le canzoni, riflettendo su come essa si costruisca attraverso le azioni quotidiane e l'affronto di sé stessi.

Rivela di essere stato un autosabotatore per molto tempo, evitando il successo e mettendosi nei guai con comportamenti poco chiari. La terapia è stata cruciale nel suo percorso di autoconsapevolezza e guarigione, aiutandolo a superare le nuvole che offuscavano la sua vita.

Meta offre un consiglio ai giovani artisti che potrebbero trovarsi in una situazione simile dopo il successo iniziale: chiedersi se ciò che fanno corrisponde a chi sono veramente. Parla apertamente dei suoi attacchi di panico durante i concerti e della necessità di prendersi cura della propria salute mentale.

Ora, Meta vive un momento di felicità, con il suo album in arrivo e l'attesa per la sua bambina. Riflette anche sul suo ruolo futuro come padre, rivelando di aver sempre considerato l'adozione come un'opzione.

Infine, parla della sua sensibilità verso le questioni riguardanti la violenza sulle donne e della necessità di concentrarsi sul sostegno alle vittime anziché sui loro aguzzini.

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